Il Mistero dei Matrimoni Combinati in Calabria
Matrimoni Combinati - Evoluzione in Calabria del Matrimonio Combinato
Nella cultura calabrese il matrimonio combinato è stato una realtà per diverso tempo. Negli anni ’50-’70 molti uomini calabresi e del Sud Italia, si spostavano alla ricerca di fortuna in terre lontane, non solo in Nord Italia, ma anche negli Stati Uniti, Venezuela, Canada, Australia. Qui raramente sposavano le donne del luogo, ma tramite i colleghi, anche loro del Sud, tramite foto conoscevano qualche loro familiare in età da marito. Così si prendevano i contatti, con scambio di foto e lettere, ma ci volevano mesi per ricevere una lettera, ancor di più se corredata di foto.
Anche i familiari rimasti a casa erano un tramite che metteva in contatto i giovani partiti per lavoro con le ragazze in età di marito, e così si combinava il matrimonio a distanza.
Si organizzava così un matrimonio combinato in cui i due non si conoscevano fisicamente neppure il giorno delle nozze, si sposavano per procura, al posto dello sposo andava un parente dello sposo, delegato, per la firma dei documenti.
In rari casi c’era un incontro prima delle nozze, magari perché lui non era troppo lontano, o era riuscito già a fare un bel gruzzoletto, o probabilmente già innamorato voleva a tutti i costi accontentare i desideri della sua amata. Non era certo semplice far rientro, il viaggio durava giorni e giorni, ma i più coraggiosi e intraprendenti erano ben disposti. Magari si faceva in fretta il matrimonio e si ripartiva insieme, ma più spesso la giovane moglie partiva da sola per quel lungo e devastante viaggio della speranza, alla ricerca di una vita nuova, spesso anche in fuga dalla casa paterna che stava troppo stretta perché la donna doveva adempiere a tutti i doveri di casa e non aveva molta libertà né di esprimersi né di uscire o frequentare chi voleva.
Eppure poi spesso quelle coppie e quei matrimoni funzionavano per davvero, non ci piace solo crederlo ma in alcuni casi ci sono le testimonianze, ma in molti altri casi le donne erano al pieno servizio dei mariti, dovevano sottomettersi a loro, ma questo probabilmente non faceva parte solo dei casi dei matrimoni combinati quanto più di una eredità distorta che vedeva la donna calabrese più come un oggetto che come una persona, ma le donne calabresi in questi anni sono state forti e capaci di farsi valere per quanto valgono agli occhi di tutti, non solo dei loro uomini.
E’ difficile pensare che oggi in Calabria possano esistere ancora i matrimoni combinati, eppure non è passato molto tempo da quando c'erano i giri delle comari che accompagnano i loro figli maschi, ritenuti scapoli, a casa di altre comari, per fargli incontrare la loro figlia femmina da maritare, ormai pure lei non più nel fiore degli anni, già dopo i 25 anni. Certo non è la generalità dei casi, ma un’eccezione, e si verificava soprattutto quando i genitori erano ritenuti all'antica, in genere non erano andati a scuola e avevano vissuto lontano dalla modernità, e pure i figli avevano al massimo frequentato la terza media, quelli un po' più colti non andavan di certo appresso alle mamme. In questo caso un ruolo importante avevano le nonne, nonne del secolo scorso, che avevano premura di far sposare le nipoti che vivevano in casa, e non lesinavano il loro tempo ad andare in giro a fare combriccola con le comari per sveltire gli incontri con i ragazzi del paese, o di quello vicino. Non so in questo ultimo caso quante coppie siano poi state felici, ma ne conosco qualcuna che si è sposata così, e non so se per amore o altro ma stanno ancora insieme.
In molti casi le ragazze più coraggiose si sono ribellate a questo sistema arcaico e primitivo, anche se in fondo era solo un modo per conoscersi, anche perché era consentito dire di no a chi veniva a bussare, ma forse in alcune famiglie questa libertà non era ben concepita, le ragazze per non dire di no al padre, con tutte le conseguenze che avrebbe avuto, acconsentivano loro malgrado.
Oggi pare impossibile credere a queste cose, usiamo tutti i moderni mezzi di comunicazione, altro che mesi per una lettera, è per tutti più facile comunicare e conoscersi, quanti amori sono nati in chat, ma l’importante alla fine è essere liberi di scegliere.
Libertà di scegliere che a volte è negata. Se pensiamo dove ha origine il matrimonio combinato, nelle realtà più povere del mondo, dove non c'è istruzione, ma si vive in realtà agricole chiuse nel proprio contesto sociale, è facile capire come il matrimonio combinato sia anche forzato, dove manca la libera scelta di uno o entrambi, ancora più terribile il caso delle spose bambine, una realtà che è ancora più crudele di quella vista in Calabria.